Il percorso espositivo, al piano terra e nella prima Galleria del Teatro dell’architettura Mendrisio, è scandito da una serie di sezioni tematiche che si riferiscono al metodo di ricerca e progettuale dello studio di architettura svedese Arrhov Frick.
Ciascuna sezione è corredata da numerosi disegni dagli architetti e da grandi fotografie dell’artista svedese Mikael Olsson che ha sviluppato una cifra personale nel suo modo di interpretare l'architettura, ovvero una sua radicale re-visione e ri-presentazione attraverso la mediazione della fotografia.
Oltre al corposo contributo in mostra dell’opera fotografica di Mikael Olsson – che negli anni ha interpretato in immagini la maggior parte del lavoro di Arrhov Frick – verranno installate una serie di opere tessili ‘site-specific’, create dagli studenti dell’Accademia sulla base di ricerche e dati relativi all'analisi delle condizioni ambientali locali e secondo i metodi creativi dei workshop di Akane Moriyama, artista giapponese con base a Stoccolma che da tempo collabora con lo studio degli architetti svedesi nella realizzazione di elementi e di artifici tessili e stratificati, effimeri o meno che vanno spesso ad inserirsi come elementi distintivi delle loro architetture.
A concludere le esperienze di elaborazione collettiva presso il Teatro dell’architettura Mendrisio, Asako Iwama, artista che lavora tra Berlino e Tokyo, offrirà al pubblico il suo bagaglio formativo di cuoca e di artista in un laboratorio sperimentale per esplorare le dimensioni sociali del cibo.
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